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Ridurre l’inquinamento delle falde acquifere: dalla teoria alla pratica con Futurhouse

08/17/2022

Nella situazione di emergenza idrica che stiamo vivendo, l’acqua diventa un bene sempre più prezioso. La responsabilità che ha oggi chi costruisce o ristruttura edifici è duplice: implementare sistemi di risparmio idrico e realizzare impianti idraulici sicuri, che non inquinino le falde.

La sicurezza dell’acqua che beviamo dal rubinetto, quella con cui ci laviamo o facciamo il bucato dipende molto dalla capacità di preservare le falde acquifere dall’inquinamento, attraverso l’implementazione di impianti fognari in grado di raccogliere correttamente le acque di scarico e depurarle.

Poter contare su sistemi di scarico domestici allacciati correttamente al sistema fognario è fondamentale per reimmettere in circolo l’acqua nel modo più idoneo, contenendo i costi e l’entità dei sistemi di depurazione.

Dopo tutto, si tratta di un problema che è sempre stato centrale nella storia dell’umanità, fin dai tempi dei Romani. 

Per Futurhouse, sostenibilità e cura dell’ambiente sono cruciali, per questo non esistono ristrutturazioni o nuove costruzioni per le quali non venga posto l’accento sugli impianti idrici.

impianto idraulico esterno

Il viaggio dell’acqua: dalle nostre case a… dove?

L’acqua che filtra dai terreni confluisce nelle falde acquifere. L’assenza di sistemi di scarico e raccolta può contribuire all’inquinamento di questi preziosi serbatoi di acqua naturali, che confluiscono verso fiumi e mari, con gravi conseguenze.

Inquinamento delle falde acquifere: di cosa si tratta?

Le falde acquifere sono costituite dall’acqua che scorre o stagna nel sottosuolo, dopo essere permeata attraverso le porosità del terreno di superficie. 

Purtroppo, non di rado, l’acqua che raggiunge le falde contiene impurità e sostanze inquinanti come:

  • Pesticidi e fertilizzanti
  • Acque nere o reflue provenienti da scarichi industriali o civili
  • Rifiuti

L’importanza di un sistema idrico e fognario a norma

Lo smaltimento delle acque reflue è stato un problema da risolvere fin dalla comparsa delle prime città. Una gestione non accorta di questo aspetto ha spesso portato gravi problemi igienici nei centri abitati e la conseguenza di ciò, in alcuni casi, è stata la diffusione di epidemie tanto gravi da decimare le popolazioni.

Il primo sistema fognario risale al 3.000 a.C., mentre per il primo wc si è dovuto attendere il 2.000 a.C.. Nel VI Secolo, i Romani costruirono un sistema di drenaggio dell’acqua davvero all’avanguardia per l’epoca.

Con queste premesse, può sembrare incredibile il fatto che, ancora oggi, molte abitazioni non siano correttamente collegate a un sistema fognario e di depurazione efficiente, e continuino a scaricare le acque reflue nel terreno senza alcuna logica.

giardino e scarico acque

La ristrutturazione come occasione per rivedere l’impianto idraulico di casa

La costruzione di una nuova abitazione, o la ristrutturazione di una esistente, rappresentano sempre un’ottima occasione per la realizzazione a regola d’arte di un nuovo e moderno impianto idrico, oppure ottimizzare quello già esistente, al fine di garantire ai futuri inquilini un cospicuo risparmio nel consumo d’acqua e il suo corretto scarico.

Le acque reflue domestiche, che possono inquinare le falde se non adeguatamente depurate, si dividono in:

  • acque nere: gli scarichi provenienti dal w.c.,
  • acque grigie: provenienti dagli altri apparecchi in bagno e cucina,
  • acque meteoriche: provenienti dalle precipitazioni. 

Quando si inizia una ristrutturazione, spesso, capita di imbattersi in impianti idrici non a norma o mal realizzati, che scaricano le acque domestiche senza nessuna logica, il che contribuisce all’inquinamento delle falde a cui accennavamo sopra.

Ecco perché è importantissimo gestire lo scarico delle acque in modo accorto.

Secondo la normativa vigente, sia le acque provenienti dagli usi domestici, sia quelle meteoriche devono essere smaltite separatamente e fatte, eventualmente, confluire in un’unica tubazione solo all’esterno dell’abitazione.

grondaia abitazione

Scarico acque grigie e nere

Un buon intervento per mettere a norma l’impianto idrico di una casa in caso di ristrutturazione, è quello che assicura che le acque di scarico vengano fatte confluire correttamente nel sistema fognario, attraverso sistemi di filtraggio e di dispersione filtrata e controllata delle acque nere.

Accumuli acque esterne

Anche le acque meteoriche, ovvero quelle provenienti dalle precipitazioni, vanno scaricate in modo corretto al fine di tutelare le falde acquifere. 

Se si dispone di uno spazio esterno, si può realizzare un accumulo da 1000 o 10mila litri. Una vasca in polietilene, ovvero una plastica particolarmente resistente, verrà posizionata all’interno di uno scavo con basamento. Qui verranno confluite le acque piovane, evitando, così, che possano disperdersi direttamente nel terreno.

Questo sistema consente non solo di proteggere le falde acquifere da infiltrazioni dirette delle acque piovane, ma anche di accumulare acqua da riutilizzare, ad esempio, per innaffiare il prato o l’orto.

completamento ristrutturazione

È bene precisare che l’acqua accumulata in questi accumuli non sarà solo quella raccolta dal tetto con i pluviali, ma anche quella proveniente dal giardino, dai cortili e dai parcheggi.

Oggi, la cura dell’ambiente e la corretta gestione delle risorse che esso ci mette a disposizione sono quanto mai vitali. Se condividi con noi questi principi e stai pensando di ristrutturare la tua casa o costruirne una nuova, allora Futurhouse sarà il partner perfetto per te! 

Contattaci e insieme progetteremo la tua nuova casa, efficiente e sicura per te, la tua famiglia e l’ambiente.

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