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Riscaldamento radiante: perché e come sceglierlo

11/09/2021

Sempre più spesso, nelle nuove costruzioni, ma anche nelle ristrutturazioni in cui si voglia ottenere un vantaggio in termini di efficientamento energetico, la scelta dell’impianto di riscaldamento radiante è quella d’elezione.

Come funziona questo tipo di riscaldamento? Perché è ritenuto da tutti quello migliore? Rispondiamo a queste domande per poi chiarire quali variabili valutare quando si deve scegliere il tipo di impianto da installare. 

Come funziona il sistema radiante idronico e perché sceglierlo

L’impianto di riscaldamento a pannelli radianti basato su un sistema idronico si compone di una rete di tubi che, una volta installati nel pavimento, permettono la circolazione di acqua calda a temperatura relativamente bassa. L’acqua che circola nei tubi viene riscaldata grazie ad una caldaia, ad una pompa di calore o a pannelli fotovoltaici.

I vantaggi del riscaldamento radiante

Nel sistema radiante le tubature sono distribuite in modo tale da consentire una diffusione omogenea del calore, che si trasmette per irraggiamento, ovvero nel modo più simile a quello in cui il sole riscalda la Terra.

Questo significa che il calore non viene trasmesso per contatto tra i corpi (conduzione) e nemmeno tramite il riscaldamento dell’aria (convezione) ma lo fa colpendo (irraggiando appunto) i corpi da riscaldare.

I vantaggi in termini di risparmio energetico, dunque, sono evidenti, a partire dalla temperatura dell’acqua, che circola nei tubi a 30/35° anziché a 70°, come avviene per i tradizionali riscaldamenti basati sui radiatori.

Oltre a consentire un notevole risparmio in bolletta, i sistemi radianti assicurano un’omogeneità termica agli ambienti che riscaldano, offrendo un comfort ineguagliabile a chi li abita.

Al contrario, negli edifici riscaldati in modo tradizionale, la temperatura del termostato è solo indicativa, mentre ogni angolo della casa e ogni suo elemento avranno temperature diverse, creando un notevole stress a chi ci vive.

Come scegliere il riscaldamento radiante per la propria casa

Per scegliere il giusto impianto di riscaldamento radiante occorre conoscere le soluzioni disponibili e anche le caratteristiche dell’edificio.

A seconda della qualità e del grado di isolamento termico, occorre stabile una preferenza tra impianto a bassa e ad alta inerzia (che si traduce in una scelta tra impianto a secco e impianto a umido), mentre la scelta di dove collocare l’impianto, se nel pavimento, nel soffitto o nelle pareti, deve tener conto dei vantaggi offerti da ciascuna delle tre opzioni, ma anche del layout della casa.

Sistemi di riscaldamento a secco e a umido: differente inerzia e non solo

Il fattore inerzia è molto importante da valutare nella scelta del giusto impianto di riscaldamento. Per inerzia si intende la quantità di materia che il calore deve attraversare prima di raggiungere l’ambiente.

Un impianto a bassa inerzia sarà più ricettivo e veloce, mentre uno ad alta inerzia sarà in grado di ammortizzare meglio l’energia spesa, perché il calore ci metterà di più ad arrivare, ma anche di più a scemare. 

In base all’inerzia desiderata, quindi, si può scegliere tra:

  • impianto a secco: sono impianti che vengono posati, inchiodati, avvitati e si presentano come lavorazioni finite. I moduli prefiniti, che hanno già al loro interno i tubi, vengono montati realizzando una struttura che poi si stucca e si colora. Si tratta di un sistema veloce, efficiente e “pulito”, anche se più costoso. Dal punto di vista dell’inerzia, questo è un impianto che, non avendo quasi nessuna barriera, vanta livelli inerziali bassissimi e, quindi, un’altissima ricettività.
  • Impianto a umido: le tubazioni vengono installate manualmente e inserite in appositi binari. L’impianto viene poi coperto dall’intonaco oppure da massetto e rivestimento, creando, così, una notevole massa, la quale è causa di grande inerzia.
    Risulta un po’ meno costoso, rispetto all’impianto a secco, più lungo da installare e richiede l’impiego di materiali particolari, come intonaci elastici, per evitare le crepe.

Come scegliere tra queste due tipologie tenendo conto dell’inerzia?

Per rispondere a questa domanda occorre valutare molte variabili, prima fra tutte la qualità energetica dell’edificio. Se, ad esempio, l’impianto è destinato ad una casa la cui ristrutturazione non ha previsto l’aggiunta di isolamenti o la sostituzione degli infissi, è meglio preferire un impianto a alta inerzia.

In questo caso, ad esempio nella mezza stagione, quando il sole scalda la casa creando un innalzamento repentino della temperatura interna e lo spegnimento del termostato, il calore interno si attenua naturalmente per via delle dispersioni intrinseche della casa, senza dover spalancare le finestre e, di conseguenza, sprecare energia e denaro. 

Al contrario, una casa ben isolata necessita di un impianto più reattivo, quindi a bassa inerzia, ovvero a secco, per il quale allo spegnimento della caldaia corrisponde un abbassamento della temperatura immediato.

Le differenze tra pannelli radianti a pavimento, a soffitto e a parete

Si parla spesso di impianto di riscaldamento a pavimento come se fosse un sinonimo dell’impianto radiante. In realtà, il riscaldamento a pavimento è solo una delle strade percorribili per la realizzazione di un sistema radiante, installabile, appunto, anche a parete o a soffitto.

Ecco le caratteristiche, i pro e i contro delle tre possibilità:

  • Impianto radiante a pavimento: è quello più classico ma anche quello che, in una ristrutturazione, pone davanti alla scelta di un eventuale smantellamento dei pavimenti e a quella del rivestimento più adatto
  • Impianto radiante a soffitto: è il più comfortevole di tutti, ma anche il più costoso. Il comfort offerto, in termini di omogeneità della temperatura, è assicurato da un sistema di irraggiamento dall’alto, del tutto simile a quello con cui il sole riscalda naturalmente il Pianeta. A livello funzionale, poi, essendo il soffitto libero da mobili, questo è il sistema con minor inerzia e maggior efficienza. Se annegato in un controsoffitto in cartongesso, può dare interessanti spunti estetici di arredo
  • Impianto radiante a parete: a livello di elezione, si colloca a metà tra il sistema a pavimento e quello a soffitto, ma deve essere inserito in contesti dotati di un arredo minimal e, possibilmente, senza troppi quadri o mensole che farebbero da barriera al calore.

In conclusione, quindi, se da una parte i vantaggi del riscaldamento radiante rispetto a quello tradizionale sono indiscutibili, la scelta del giusto impianto apre a valutazioni accurate, da fare anche con l’aiuto del proprio professionista di riferimento.

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